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Paginetta per i catechisti: UN MARMO SCOLPITO

TITOLO: UN MARMO SCOLPITO: Carissimi/e catechisti/e, uno scultore, diversamente dagli altri artisti, per far uscire fuori dai massi informi che ha davanti l’opera d’arte che ha nella mente, toglie pezzi di marmo o di pietra in eccesso e pian piano, con lo scalpello, vi dà bella e precisa forma. Gesù, anche in questa Domenica, ci fa rimanere per la nostra riflessione nell’ambito della vita naturale e questa volta ci pone letteralmente in un campo ad ammirare la potenza e la bellezza di una vite. Per il popolo di Israele l’albero della vite è stato simbolo di prosperità e in tanti profeti dell’Antico Testamento la vigna ha rappresentato il popolo di Israele, di cui il Signore nella storia della salvezza ha avuto cura paterna, nella speranza di poterne ricevere frutti degni del suo Amore: molte volte il Signore è rimasto deluso e mentre si aspettava frutti di vero Amore, essa ha prodotto uva selvatica. Con questa immagine invece Gesù si autodefinisce la vera Vite ed il suo popolo, che è la Chiesa, i tralci, mentre il Padre suo è il Vignaiolo; in questo modo Gesù certamente nella catechesi ci insegna a parlare a quelli che ci vengono affidati con immagini, che essi possono conoscere ed inoltre quanto sia importante per ognuno di noi rimanere unitissimi a Lui se vogliamo portare frutti, S.Giovanni dice addirittura dimorare, cioè entrare in: senza di Me non potete portare frutti! Che cos’è questa unità profonda di Gesù con i suoi discepoli? Cosa rappresenta la linfa vitale che dalla vite viene trasmessa ai tralci, perchè portino frutti? Noi la possiamo chiamare stato di Grazia, Comunione spirituale, assenza di peccato, partecipazione alla vita dello Spirito Santo che comincia con il Santo Battesimo, viene rafforzata in noi dai Sacramenti della Santa Cresima e della Santissima Eucarestia e che poi cerchiamo di accogliere e confermare continuamente con le scelte della vita. Il tralcio non può essere staccato dalla vite se vuole portare frutto; che tristezza, sentite? Viene gettato via, si secca e poi viene bruciato! Gesù vuole chiaramente e con forza sgombrare il campo da ogni illusione che si può creare dentro il nostro animo, col pensiero di poter compiere opere di Dio da soli, anche senza preghiera, senza intimità profonda con Lui, senza coltivare l’amicizia con Lui, senza cercare il suo Volto ogni istante nel profondo del cuore: il salmo 126 ci dice che noi potremo fare anche tante cose per Lui, ma se il Signore non costruisce la casa, invano andremo tardi a riposare, mangiando pane di sudore! E’ molto forte e bello il verbo che usa Gesù: rimanere e in parallelo gli fa eco S.Giovanni, dimorare. Questi due verbi dicono un frequentare stabilmente la Dimora, una permanenza non saltuaria, uno stare per ore, per giorni, per mesi ed anche per anni, un conoscere bene l’ambiente, gli usi, l’indirizzo e perfino gli odori e i profumi di quella Casa, rimanere dice ancora di una persona che non ha guardato l’orologio, non ha lesinato tempo, dimorando e rimanendo ha cambiato anche il suo stile di vita e le sue consuetudini, in quella Casa avrà trovato la pace, la sicurezza, la stabilità; per rimanere una persona non ha seguito i suoi umori, semplicemente il suo “sentire”, oggi sì domani chissà! No, ci saranno pure stati momenti in cui ha avuto voglia di scappare o di andare altrove, illuso che altre case fossero più belle, ma nonostante tutto è rimasto, non ha tradito, fedele è rimasto e rimanendo ha lavorato per la Casa, per il bene della Casa e queste opere sono state efficaci, hanno edificato la Casa e quelli che l’hanno abitata! Bella, anche se indice di sofferenza è l’immagine della potatura a cui si deve sottoporre il tralcio, per portare più frutti; l’albero soffre, addirittura piange con lacrime di linfa vitale, quando il contadino opera la potatura, ma è un lavoro necessario, così la vite non inselvatichisce, non fa fogliame eccessivo e tutte le sue energie vengono convogliate in pochi, ma gustosissimi grappoli. Non finiremmo mai di ringraziare Gesù per questa immagine che Lui ci ha donato! Oggi soprattutto che stiamo diventando sempre più “autonomi”, bravi ad essere ribelli ad ogni forma di istruzione o di insegnamento di vita che ci viene donato; gli insegnanti a scuola, (ultimi baluardi di veri educatori?) sono visti come avversari da combattere o da schernire, i genitori hanno alzato bandiera bianca e si limitano solo a dare cose o istruzioni per l’uso o anche a fare i tassisti, purché i ragazzi stiano tranquilli, quasi fossero bestie da domare! Ma chi insegna come vivere da cristiani? Chi insegna loro a togliere, avete capito bene, togliere, quei comportamenti, quelle parole e quegli stili di vita che non piacciono a Gesù e che non si addicono ad un figlio di Dio? Quanto vale la saggezza del contadino che conosce bene che la pianticella la può “piegare” e lavorare solo quando è piccola e perciò tenera?
don Luigi, servo vostro

27/04/2018 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: UN MARMO SCOLPITO
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