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Paginetta per i catechisti: UN BUCO DELLA SERRATURA SPECIALISSIMO

TITOLO: UN BUCO DELLA SERRATURA SPECIALISSIMO: Carissimi/e catechisti/e, quest’anno il Giro d’Italia è partito proprio dalla terra Santa, per cui, usando un’immagine sportiva, scriviamo che anche noi abbiamo “corso” con Gesù Risorto nelle varie tappe domenicali del tempo di Pasqua; ora “il Giro” sta per concludersi e celebriamo oggi la penultima tappa, la Gerusalemme-cielo, che preclude quella ultima e decisiva per la Chiesa e cioè la Gerusalemme-mondo. Il vincitore, noi, già sappiamo chi è! Quando eravamo fanciulli a volte per scherzare ci piaceva dare uno sguardo di nascosto a quelle stanze chiuse a chiave, che a noi erano inaccessibili e misteriose: attraverso il buco della serratura soddisfacevamo la nostra curiosità e al nostro sguardo si apriva un mondo nuovo ed inesplorato: all’inizio della nostra riflessione comune e fraterna che conduciamo oggi, come ogni Domenica, mi piace domandarci: come ci guarda Dio Padre? Con quale mediazione? Chi è Colui che gli presenta in ogni momento la mia e la tua fragile ma ricca umanità? Sappiamo quanto è importante il ruolo del mediatore o dell’intercessore! Ti aiuta tanto a guardare la realtà a partire da determinati aspetti oppure sotto una particolare inquadratura o con una lente singolare, per cui la realtà non risulta alterata, ma solo illuminata o guardata in una prospettiva di interpretazione. Carissimi, quale è la prospettiva dello sguardo di Dio Padre sull’uomo e sull’universo? Gesù che sale al cielo o meglio che è assunto al cielo dal Padre, al termine della sua missione quaggiù, “aiuta” il Padre a guardare il mondo e l’umanità tutta con la prospettiva di interpretazione della Misericordia; Dio Padre getta continuamente uno sguardo verso la terra dal “buco” delle ferite e delle piaghe di Gesù, che piegano (scusate il bisticcio di parole) perennemente il suo Cuore alla Misericordia, alla Compassione e alla Tenerezza. Egli perciò non mi giudica soltanto in base a quello che io veramente compio e che meriterei secondo le mie povere e sterili opere di quaggiù, ma alla luce delle piaghe del suo Figlio, che ha dato la vita per noi e ci ha salvato ed ora spingono letteralmente il suo Cuore a far prevalere sempre la Misericordia, nonostante le mie debolezze e i miei peccati, nonostante tutto… Il Padre ci ama ed ora con l’umanità nostra che Gesù porta alla “corte” del Padre, noi osiamo alzare gli occhi e con intimità di figli osiamo chiedere al Padre qualcosa nel nome di Gesù: osiamo chiedere perciò, pensando che quell’Amore, quella Grazia e quello Spirito con cui il Padre ha accompagnato la missione del Figlio, può donarli anche a noi e noi possiamo ripercorrere in tutto le orme del Figlio, assomigliandoGli nello svolgere su questa terra il compito che ci ha affidato. La Chiesa intera, ci ricorda San Paolo nella seconda lettura, è arricchita e abbellita dei suoi doni spirituali, perché continui sulla terra l’opera di Gesù e chi come pastore, chi come evangelista, chi come maestro e cosi continuando, rende vivo oggi Gesù, il Signore. Il Padre, guardando l’umanità da quelle piaghe, quasi fossero un buco di serratura, accompagna i suoi discepoli ancora oggi nel mondo, anzi Egli agisce insieme a loro, come ci ricorda l’evangelista e quindi è vivo soprattutto dentro i loro cuori, per cui essi possono amare come Lui, parlare come Lui ed agire come Lui. Che bello! Il cielo allora verso cui si dirige Gesù non è semplicemente un’ indicazione astrologica, né un luogo fisico individuabile, ma è il cuore dell’uomo e soprattutto il cuore della Chiesa-sposa amatissima, nel quale Dio spiritualmente continua a risiedere e a compiere grandi cose. Mi ha colpito fin dall’inizio l’immagine dell’applauso, come attesta il salmista, con cui accompagnare i prodigi di Dio nell’Ascensione o meglio Assunzione del suo Figlio: ma come, pensavo, il suo Figlio ci lascia definitivamente e noi addirittura applaudiamo, quasi fossimo contenti? No, non è questo il senso: veramente con questa tappa, la Gerusalemme-cielo, si apre un nuovo capitolo della storia della salvezza e soprattutto un consapevolezza nuova di chi siamo noi, figli amati e guardati con Misericordia e quale valore unico ha l’opera che, come discepoli-Chiesa, nel nome di Gesù compiamo sulla terra.
don Luigi, servo vostro

12/05/2018 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: UN BUCO DELLA SERRATURA SPECIALISSIMO
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