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Paginetta per i catechisti: COME E’ PROFONDO IL MARE!

TITOLO: COME E’ PROFONDO IL MARE!: Carissimi/e catechisti/e, come è profondo il mare, cantava Lucio Dalla qualche annetto fa! Io, comparando questo verso della canzone con la Parola di Dio di questa Domenica, scriverei: quanto è profondo il male! Anche perché nella Sacra Scrittura il mare simboleggia il pericolo delle forze occulte e perciò del male; Dio lo sa e mostra di conoscerlo se, come ci dice la prima lettura, manda il suo profeta ad un popolo che ha la testa dura, composto da persone ribelli; Dio mette già in conto che non ascolteranno tale profeta, non gli daranno udienza nel loro cuore, ancora più duro della testa; ma poi mi sembra che quando Dio viene in mezzo a noi in Gesù di Nazareth, quest’ultimo, proprio nella sua patria, come ci dice il testo del Vangelo, si meraviglia, cioè rimane sorpreso che il mare fosse tanto profondo, forse se lo aspettava profondo, ma non fino a questo punto! O Gesù, grazie, perché tu ti meravigli soltanto ed anche in questo per noi sei una grandissima guida spirituale, perché in verità noi dinanzi al mare-male di oggi, quello dell’ostilità e dell’indifferenza dei cuori che sperimentiamo, ci arrabbiamo, perdiamo la pazienza, cominciamo a pensare che Dio ci abbia abbandonato a noi stessi in mezzo alle onde alte e non sappiamo letteralmente “che pesci prendere”, oppure altre volte ci scoraggiamo, non vogliamo fare più nulla, ci deprimiamo e diciamo che non ne vale la pena fare ulteriori tentativi, oramai l’uomo è perso e tale resterà: Tu invece, o Gesù, con la tua meraviglia ci richiami ad una reazione di cuore, spirituale, che ci porta a pregare soprattutto per l’uomo a cui annunciamo il Vangelo e che sembra essere duro ed insensibile e ci dici chiaramente con il Salmo che il cuore dell’uomo è un mistero, Chi lo conosce? Quindi sembri richiamarci a metterci in un atteggiamento di adorazione di fronte alle porte del cuore dell’uomo e con tale atteggiamento ricercare la chiave, che se per noi è dispersa, Tu la possiedi e ce la puoi donare; cosicché noi abbiamo speranza che prima o poi quella porta si aprirà oppure ci dici altrettanto chiaramente che non dobbiamo arrenderci o arrestare il nostro annuncio, ma proseguire fiduciosi, come hai fatto Tu per le strade della Palestina: quindi ci proponi di coniugare di più i verbi “bussare, proporre gentilmente, esortare, attendere pazientemente, perseverare”; infine, con questa speranza addirittura ci hai detto che salveremo le nostre anime, che altrimenti rischierebbero di perdersi dietro le tante tentazioni e distrazioni del mondo. Guardando, o Gesù, con i tuoi occhi e con il tuo Cuore la reazione al tuo annuncio nella sinagoga di Nazareth dei tuoi concittadini, appare chiaro che la loro lettura della tua Persona Divina, dei tuoi gesti e delle tue parole è solo umana, senza fede; cioè loro non riescono ad andare al di là, non vanno oltre, non leggono dentro o dietro quelle parole o gesti; si fermano ad un piano solo umano, Tu resti per loro troppo umano e non può essere per loro che in quel tuo essere “troppo veramente uomo” ci può essere addirittura la presenza di Dio o la Sostanza di Dio o la seconda Persona della Trinità o il Messia tanto atteso. A me in verità quella reazione non sembra tanto lontana da quella che hanno oggi gli uomini di fronte alle persone dei tuoi ministri o ai gesti che essi compiono o davanti al dono della Parola e dei Sacramenti. Ci chiediamo infatti perché c’è tanto “vagare spirituale da quel prete o da quella parrocchia soltanto”, oppure perché ricevuta al Prima Comunione i genitori non accompagnano più i figli a ricevere Gesù? Conosciamo veramente il Sangue Divino che scorre nelle vene del Corpo di Gesù Cristo, che è la Santa Madre Chiesa? Anche qui una lettura troppo umana: “mi piace o non mi piace” quel sacerdote, belle “cerimonie”, diciamo, ma poi dentro nulla è cambiato, niente ha inciso: fratelli e sorelle chiediamo a Dio semplicemente il dono della fede, che ci aiuta ad una lettura nel profondo e ci porta vedere Dio, non l’uomo che passa, che sbaglia, che mi può piacere o no: che conta? E scriverei ancora: non fidiamoci per raggiungere i cuori della sensazionalità delle iniziative: adoriamo Dio e il mistero del cuore dell’uomo come veri pellegrini e questuanti di ingresso “in nomine Domini”. Amen. Alleluia.
don Luigi, servo vostro

07/07/2018 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: COME E’ PROFONDO IL MARE!
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