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Paginetta per i catechisti: LA PORTA E’ CHIUSA E… LA CHIAVE DISPERSA

TITOLO: LA PORTA E’ CHIUSA E… LA CHIAVE DISPERSA: Carissimi/e catechisti/e, certamente sarà capitato anche a voi qualche volta di avere smarrito la chiave di qualche porta e di trovarvi impediti ad entrare, forse proprio davanti alla vostra casa: avete voglia di spingere o di trovare altri furbeschi o violenti rimedi! Finché non ritrovate la chiave è quasi impossibile varcare quella soglia. Oggi, commentando i brani della Parola di Dio della seconda Domenica del Tempo Ordinario, inizio da questa comune esperienza, perché alla luce della mia riflessione, discerno e denuncio, spero con l’aiuto dello Spirito, che siamo in un contesto di vita nel quale ci appare chiusa la porta, che ci permette di accedere alla “stanza dello Sposo”, e cosa più grave… stiamo perdendo la chiave per entrare! Sì, carissimi e carissime, mi riferisco alla “stanza” dello Sposo Dio, come Lo presenta oggi la Parola e nello stesso tempo quella stanza rappresenta per noi la possibilità di trovare il significato profondo della nostra esistenza, cioè la gioia vera del nostro cuore, rivelata e manifestata dai testi ascoltati oggi, con la categoria-chiave dello “sposalizio”: sì, lo sposalizio oggi ci viene donato come la categoria-chiave, vero passe-partout, con cui dare luce e gioia al mio consacrarmi-sposarmi ad un fratello ed ad una sorella oppure a Gesù, Sposo mistico delle nostre anime; noi invece, oggi, in tante esperienze di persone, ahimè soprattutto giovani, siamo davanti a questa porta chiusa e non riusciamo ad entrare, perché vogliamo entrare con altre chiavi, non quella dello sposalizio, chiavi che aprono altre porte ma non quella. Questa unica chiave denominata sposalizio è stata rifinita e lavorata perfettamente dall’Esperto con caratteristiche e colori attraenti, chiamati dono di sé, fiducia, spirito di avventura, sacrificio, amore-innamoramento avvolgente, che rischia, “si tuffa” e paga di persona. Con altre chiavi invece niente da fare, non entriamo e Dio ci sembra lontano, forse un Giudice, un Legislatore, un Regolatore di norme civili di altri tempi e la nostra esistenza terrena appare incomprensibile, vuota, “isolata”, senza gioia, senza festa, perché senza vino, senza senso. Carissimi e carissime, non gettiamo le altre chiavi che portano la rifinitura chiamata realizzazione di sé nel lavoro, apertura agli amici o alle amiche, possibilità di un sano divertimento, ma non pensiamo che con queste chiavi entreremo; oggi la Parola è chiara e tremenda: non c’è nulla da fare! Hai voglia di spingere a spallate! Rischiamo di stare fuori di quella Porta tutto il tempo della nostra vita e soprattutto davanti all’uscio di casa soli, tristi e infreddoliti. Ma questa Parola ci è data oggi anche per “costruire”: infatti ascoltiamo l’annuncio forte del fascino della Chiamata, della bellezza del Disegno e dell’ardore dell’Attesa di Dio Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, secondo il testo della seconda Lettura, per lasciarci avvolgere e coinvolgere dal profumo irresistibile della logica del Suo Sposalizio con l’umanità: la nostra terra è sposata, noi non siamo terra incolta ed abbandonata, né possiamo definirci devastati; tu, sposa umanità, sei davanti a Dio come suo compiacimento e terra sposata! Dio si è “consacrato-sposato” con noi, si è donato a noi totalmente, unendosi a noi nell’Alleanza nuova ed eterna delle Nozze mistiche dello Sposo Crocifisso, sigillate nel sangue versato per amore. Il Suo Sposalizio non è a tempo, non dura finché noi figli-sposa siamo fedeli e Gli vogliamo bene; Egli non è stato mai lì fermo, prima a calcolare con fredda e solo razionale logica: ma, mi conviene o non mi conviene? Ma poi la pagherò cara e forse sai che ti dico, non ne vale la pena! Questa sposa non mi dà fiducia ed Io preferisco rimanere single! No, Dio si è sposato con noi e Lo troveremo per sempre, in virtù delle mistiche Nozze nell’Eucarestia Domenicale ed in tutti i sacramenti della Liturgia della Chiesa, in ogni uomo e donna che sinceramente desiderano incontrarLo, in ogni figlio e figlia segnati da povertà spirituale o materiale ed infine nelle Nozze eterne. Dietro la porta, carissimi e carissime, ricordatevi, non c’è un Giudice, un Legislatore o un Regolatore di civiltà di altre epoche ed inoltre, creati a sua immagine e somiglianza ci siamo anche io e te, che finalmente ritroviamo, mentre balliamo e ridiamo, gioiosi, al ritmo della Festa, soltanto quando recuperiamo questa famosa chiave con la rigatura denominata “Sposalizio”.
don Luigi, servitore vostro

19/01/2019 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: LA PORTA E’ CHIUSA E… LA CHIAVE DISPERSA
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