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Paginetta per i catechisti: DUE CON O DUE SENZA?

TITOLO: DUE CON O DUE SENZA?: Carissimi/e catechisti/e,  per preparare questa paginetta, tra le altre cose, ieri sera sono andato a rivedermi le immagini, ancora emozionanti, della vittoria dei fratelli Abagnale alle Olimpiadi del 1984 e del 1988, guidati come timoniere dal “grande-piccolo” Peppiniello Di Capua, con il commento indimenticabile di Giampiero Galeazzi; una pagina pulita e bella della nostra storia sportiva! Inizio così, e per voi non è una sorpresa, perchè oggi con la Parola di questa XXVI° Domenica del tempo ordinario voglio parlarvi della virtù della Fede e secondo me quale immagine migliore posso consegnare alla vostra riflessione, carissimi e carissime, di quella del timoniere di una barca o di un equipaggio che orienta la rotta o che incoraggia i rematori nei momenti di stanchezza e di fiacca oppure che rimotiva una ripartenza sprint dopo delusioni e scoraggiamenti? Mi sembra quasi di sentire la voce della Fede, come quella di Peppiniello in quelle entusiasmanti gare: Vai, vai, coraggio, forza, dai, ce la faremo, forza ancora, dai tutto, non ti fermare, poco ancora al traguardo! In quanta lotta ci butta la Fede vera, quanta oscurità deve attraversare l’uomo di Fede, quante situazioni esterne contraddicono e contrastano chiaramente e tenacemente la Fede ed infine quante sfide è chiamato ad accettare chi osa accettare e accogliere il cammino della Fede? Avete ascoltato il profeta Abacuc? “Imploro aiuto e non ascolti, o Dio? Violenza e non ascolti, o Signore?” E poi prosegue in una litania di quadri a tinte nere: iniquità, oppressione, rapina, liti e contese. E’ una vera e propria selva dantesca che “la diritta via”  la Fede rischia “di smarrire” e con lei il credente. Ma c’è un traguardo, ci dice il profeta, nel nome di Dio, proprio come quello che certamente indicava il nostro Peppiniello “ai fratelloni” stabiesi: dai, stringi i denti, non mollare! La Fede , carissimi e carissime, è il vero prodigio di Dio dentro i nostri cuori e le nostre anime! La Fede è un fiore, la Fede è il Fiore,  che spunta sulle rocce dei nostri cuori, rocce aride e dure, mentre tutto intorno soffiano venti gelidi e violenti, che fanno di tutto per abbatterLo e stroncarLo dalle radici, per poi non farLo più ricrescere con i potenti grani del famoso “seccatutto”. Mi chiederete: “Don Luigi, ma questo anche tra noi oggi, non solo un tempo nei paesi comunisti e marxisti? Anche tra noi, laddove in estate le nostre piazze si vivacizzano con bellissime luminarie per  le tantissime festività religiose?” Ma, scusate,  carissimi e carissime,  voi  come me, forse non vi accorgete che questo Fiore deve resistere anche ad un’aria puzzolente che fa di tutto per farLo inaridire e seccare? In mezzo a quale logica il credente deve letteralmente resistere per difendere e custodire il pensiero di Dio e della Chiesa dentro di Lui? Resistere, resistere, resistere, è stato il pensiero di D. Bonhoeffer, anche se in tempi diversi, che è proprio come quella del famoso timoniere! Questo vivo e vivente Fiore intanto ha imparato a fare anche lo slalom speciale, come sulle nevi: cresce tra diecimila distrazioni, in mezzo a  centomila tentazioni, persevera tra un milione di deviazioni e contraddizioni; ora, però, per favore non fatemeli elencare: a farlo, voi sareste certamente più bravi di me!  “E quindi noi, catechisti e catechiste, don Luigi, chi siamo?” Siamo quelli che ancora osiamo, (anche mentre più di qualcuno dei sapienti di questo mondo ci prende in giro),  afferrare l’innaffiatoio e delicatamente, dolcemente, soavemente, pazientemente ed anche nelle ore opportune del giorno o della sera, gettiamo acqua su questo Fiore, perché non muoia in noi e nei cuori di chi ci viene da Dio affidato, perché resista, perseveri, si rafforzi e risplenda di bellezza in faccia al mondo, che, invece, avrebbe voluto spezzarLo: resistere, resistere, resistere! Acqua, acqua, acqua! Mi viene in mente qualche scena di film, quando persone per bene e comunque di fede fanno gesti di fedeltà profonda, mentre militari senza cuore violentemente li respingono e… loro di nuovo pronti a ripartire, senza violenza! Se qualcuno pensa che il quadro sia troppo nero, allora ho paura che vada in barca, illudendosi che tanto sarà una passeggiata! Infatti, quanta gente senza timoniere o senza un timoniere vero, alla Peppiniello per intenderci, passeggia nell’acqua della vita, senza impegnarsi e sudare, semplicemente perché senza un traguardo ed una medaglia d’oro finale, tanto desiderata: vi ricordate il ricco epulone di Domenica scorsa? “E don Luigi, quale sarà il segno che stiamo andando bene e che questo Fiore è autentico, non è finto o di plastica, come quello che a volte oggi noi usiamo per tentare falsamente di abbellire i nostri ambienti?” Abbiamo ascoltato bene Gesù nella parte finale del Vangelo: la Fede vivente genera, il Fiore getta semi e fa crescere una comunità di persone che servono, che servono e che servono e che non pretendono, non si vantano e non si stancano. Elementare, Watson?

don Luigi, vostro servo

05/10/2019 | News, Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: DUE CON O DUE SENZA?
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