menu chiudi menu

Paginetta per i catechisti: TU CE L’HAI CON ME!

TITOLO: TU CE L’HAI CON ME!: Carissimi/e catechisti/e, voglio iniziare di qui oggi la riflessione: a volte soprattutto nella relazione educativa padre-figlio o insegnante-alunno possiamo avere avuto l’impressione, da figli o da alunni, che, nei nostri confronti, l’educatore si sia accanito particolarmente e ci abbia affidato troppi compiti oppure abbia messo su di noi importantissime aspettative e che sia stato pronto sempre a rimproverarci o ammonirci anche per un piccolo sbaglio, mentre abbiamo avuto l’impressione che ad altri, vicino, gli abbia lasciato “passare” parecchio. Potrebbe sembrare, in quel momento, anche una situazione pesante, al limite del sopportabile, perché umanamente ci sentiamo quasi bersaglio prediletto della persona educante. Ebbene, alla luce della Parola che abbiamo ascoltato in questa seconda Domenica del tempo ordinario, mi sembra che siamo chiamati a leggere con un occhio diverso tale contesto di vita, perché anche Dio così fa con noi, proprio come ha fatto con il suo Figlio: siccome lo amava immensamente, lo ha onorato, altro che servo, affidandoGli la missione più alta e difficile, quella di salvare tutta l’umanità, ma, udite bene, con la Sua Passione e la Sua sofferenza; e Gesù non ha protestato con il suo Papà, non Gli si è ribellato, non ha rifiutato il compito e oggi, come abbiamo ascoltato dal Vangelo, scriviamo: “ è entrato subito nella parte”, non quella del lupo, cioè di chi mangia gli altri, e quindi non di chi tratta male, è superbo, è arrogante, domina sulle pecorelle, sfrutta la situazione a proprio vantaggio o approfitta della carne delle pecorelle per nutrirsi lui; ma perché tutto questo? Forse perché non lo amava? O forse perché a Dio Padre piaceva farlo soffrire? O godeva nel vederLo Agnello, mentre tutti quanti gli altri sarebbero saltati addosso a Lui? Niente affatto; capite bene che la risposta vera sta sul versante opposto: umanamente e aggiungiamo, anche poveramente, se noi non abbiamo fede possiamo dire: ma come Lo ha trattato male! E così ha voluto bene il Padre al Figlio, riducendoLo allo stato di un Agnello, permettendo a tutti di mangiarseLo e di farlo finire in croce, introdotto da una passione atroce! Allora ecco, Dio Padre non è stato capace di darGli un compito più agevole, umanamente più appetibile, più onorabile agli occhi degli uomini! Carissimi e carissime, qui ci accorgiamo che Dio Padre in realtà non ragiona come ragioniamo noi; noi umani abbiamo i nostri criteri che tante volte non corrispondono a quelli di Dio; perciò noi oggi con fede, con grande fede, siamo chiamati a riconoscere che Dio Padre ha voluto onorare il suo Figlio, e non solo amare, quando Gli ha affidato quella missione importantissima e difficilissima. Certo scriviamo anche che con Dio non dobbiamo mai ragionare con il senno del poi, ma con il senno di chi ha un grande respiro, un respiro lungo, anche quando con Lui dialoghiamo sulle nostre prove, perché se con Lui ragioniamo con un’ ottica corta, quella prova in quel momento, vista staccata da tutto, è solo assurda e inconcepibile. E poi oggi vogliamo introdurre questo bellissimo concetto: se Dio Padre mi affida una missione difficile, un pochettino come quella del Figlio Amato, e che purtroppo umanamente mi causa umiliazioni, non è perché non mi ama, ma solo perché mi ama di più e mi sta onorando con quel compito; ha fiducia di me, Lui sì che sa che io ho grandi possibilità e potenzialità dentro e mi spinge a crederci , come Lui “crede” in me, ma soprattutto lo fa per esaltare tutti i talenti umani e cristiani che ho ricevuto e rendere bella la mia vocazione battesimale, il talento ricevuto nel giorno del Santo Battesimo, che mi può condurre, su questa strada, alla santità. Ma quale strada, don Luigi? Come si chiama? E’ la strada chiamata Agnello, via Agnello, poniamo lì la posizione del nostro navigatore, la strada che non ci piace percorrere e dalla quale il fuoristrada della nostra persona molto spesso fuoriesce, perché la strada chiamata Lupo, via Lupo cioè, è più larga, comoda, spaziosa, asfaltata, e poi tu schiacci gli altri, facile, invece sulla precedente tu servi gli altri, e quindi risulta stretta, impegnativa, scomoda, anche perché sei chiamato continuamente a mortificare il tuo egoismo e i tuoi istinti negativi; però, però, però: carissimi e carissime, solo percorrendo via Agnello, noi raggiungeremo località Paradiso e quindi ancora con Benigni ed in Santissima compagnia di Gesù potremo dire: abbiamo vinto! Don Luigi, chiamato ad essere agnello

18/01/2020 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: TU CE L’HAI CON ME!
Tag:

I commenti sono chiusi.