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Paginetta per i catechisti: L’ AUCIELLO CANTE P’AMMORE!

TITOLO: L’ AUCIELLO CANTE P’AMMORE!: Carissimi/e catechisti/e, cantare è una delle più belle e distensive attività dell’uomo: sempre, quando siamo allegri e vogliamo per qualche ora divertirci sanamente, cantiamo; basta anche solo una chitarra strimpellata alla men peggio o una “specie” di pianoforte, per il famoso “la”, ecco che persone, fino a quel momento compassate, si lanciano in esibizioni improvvisate di acute note vocali, cercando l’imitazione di famosi cantanti. Ma non possiamo in questa sede non scrivere che per l’amato o l’amata del cuore si canta e non una volta! Carissimi e carissime, è la ventisettesima domenica del tempo ordinario: lasciatemi innanzitutto darvi non una lezione di educazione musicale, ma un semplice pensiero di nota gioiosa, che è uno squarcio aperto sul Cuore di Dio; Colui che canta per amore dell’amata è perché la ama: Dio attraverso le sue bocche, il profeta ed il Profeta, canta per la Sua Vigna perché la ama; sentiamo uscire dal suo Divin strumento e dalle Sue corde vocali note soavi, tenere, dolci, uniche, avvolgenti e speranzose indirizzate al cuore di Lei; mentre canta si innamora anche di più e comincia a sognare e ad immaginare quello che, per amore corrisposto, la Sua Vigna potrà donarGli in frutti speciali, saporitissimi e abbondanti di opere sante. Canta l’Amante eterno perché è nella gioia:il sogno e il canto stesso Gli procurano allegrezza e sente la fiducia, in quanto la Sua Vigna, con Lui in “cura d’amore”potrà crescere, essere bella, recare tanti germogli e poi tantissimi  frutti. Davanti agli occhi del Suo cuore si aprono le valli e le distese di Israele che sotto il sole splendente settembrino risplendono per le vigne piene di grappoli d’uva rigogliose. E invece,…no: delusione, sconfitta, tradimento, rottura di alleanza, peccato, abbandono, infedeltà. Ma, dimmi, come fai  a non comprendere, popolo di Israele, quanto sei amato? Ma come fai ad avere il cuore così indurito e non lasciarti commuovere neanche un poco dai sogni incantati del tuo eterno Amante? Perché il Suo canto non ti spinge a conversione di vita e così risponderGli di sì, “ti amo, ti amo, cercherò di dare il mio meglio per Te”? Perché sei così duro di cuore da farlo smettere di cantare ed in una prosa triste e tetra farlo raccontare delle tragedie che provoca il tradimento, colorando del nero più nero la vita, la terra e il cielo? E intanto il Suo Volto si è incupito,non è più disteso, non ci sorride come prima, non canta più a squarciagola:ma perché sono così insensibile da non capire? Perché non mi lascio amare? Perché non voglio che Lui mi ami? Mi pesano tanto il sogno e il canto di Dio sulla mia vita, con le Sue speranze e le Sue attese? Perché non provo a risponderGli con il canto della mia vita e delle mie opere per darGli lode? Ma, ditemi, al canto si può rispondere con il canto?

E così finisce la bella Novella dell’Innamorato!

“A voi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti!” No, don Luigi, la Novella è ancora lieta, c’è chi risponde con le opere al canto dell’Amante e con la vita Gli canta la lode della carità nelle opere nuove: vince il sogno, vince la Speranza, vince l’attesa santa; “abbiamo vinto!” “Non pianger più, t’amo, t’amo!” Sant’Alfonso Maria dei Liguori, semplicemente un innamorato!

Don Luigi, servo che ascolta tanti canti d’amore

03/10/2020 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: L’ AUCIELLO CANTE P’AMMORE!
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