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Paginetta per i catechisti: CAMMINARE CHIEDENDOSI!

TITOLO: CAMMINARE CHIEDENDOSI!: Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, mi sembra che tra le discipline sportive non è ancora “premiato” questo moto del corpo e dello spirito insieme; sappiamo bene però che camminare è un’attività molto sana e che lo si può fare in tanti modi: in gruppo mentre si chiacchiera fraternamente o a passo veloce per dimagrire, freneticamente perché siamo in ritardo oppure al mattino presto mentre in un bel parco verde riempiamo i polmoni di aria ossigenata; a volte, invece, quando un pensiero pesante ci occupa mente e cuore, sembra che anche i passi diventino più lenti e pesanti: quest’ultimo, allora, un pochino il procedere umano che potrebbe assomigliare a quello dei discepoli dopo l’episodio della Trasfigurazione; infatti, ci racconta questo Vangelo della seconda domenica di Quaresima, che essi scendono dal monte insieme, con le istruzioni del Maestro, “chiedendosi cosa volesse dire risorgere dai morti”. Possiamo facilmente immaginare quindi che, pur se la strada fosse in discesa, quell’interrogativo profondo del cuore rappresentasse quasi un ostacolo al loro procedere verso il basso. Carissimi e carissime, come avete potuto intuire, oggi vorrei centrare la nostra riflessione proprio sul senso spirituale e morale del camminare, con lo stimolo che viene a noi anche dalla prima lettura, dove il patriarca Abramo è descritto nell’atto di salire sul monte Mòria per il “contraddittorio sacrificio” del figlio della promessa divina. Voglio affermare con forza quindi che la vita cristiana di discepoli è descritta proprio nei termini di un andare ed avanzare, dove non devono costituire mai nessuna meraviglia salite ripide, fatiche e sudori acri: infatti gli amici di Gesù, proprio come Abramo, si trovano in un fase di dura e ripida scalata spirituale; si stanno chiedendo che senso abbia l’andare dietro a un maestro che parla di sofferenze da subire, prima lui e poi loro stessi, nonché di rifiuti da parte dei sacerdoti e addirittura di morte ignominiosa: ma che tipo di cammino è questo? Dove li sta portando? Prima di andare a “sbattere” stanno cominciando seriamente a pensare di svignarsela, per non finir male. Quando ecco, all’angolo, la sorpresa che non ti aspetti! Alla svolta di curva il Dono: una Teofania, Rivelazione d’Amore del Padre, che annuncia che proprio quello strano maestro, Gesù, in realtà è il Suo Amatissimo Figlio e sottintende ribadire che colui che cammina dietro di Lui non finisce male, ma una Grande Patria di Luce lo attende! Inoltre chi lo segue non avanza a zig-zag, danzando un passo indietro e uno avanti, ma cammina, attraversando sì la notte oscura delle tenebre di questo mondo, con tutta la pesantezza e l’assurdità data dal peccato dell’uomo, ma oltre e non altrove c’è la certezza del Sì di Dio, donante senso quaggiù e pace lassù. Il Padre, quindi,  la Pasqua la dona, in questo evento, come la grande chiave con cui interpretare tutto ed aprire tutte le porte: diversamente esse resteranno sigillate per sempre, mentre fermi, ci arrendiamo davanti ad un’impossibile “apertura” di significato. “Obbligatoriamente dovete passare per la dogana”, suggerisce paternamente a noi Dio Padre: “per aspera ad astra!”, consigliano i maestri dello spirito; solo così anche le non poche asprezze della vita cristiana possono essere interpretate ed acquistano, con il sale della Pasqua, un loro sapore, pur amaro ai nostri palati umani. Guardiamo, invece, all’eroe della fede Abramo che, pur non essendo ancora in possesso di questa chiave, ha comunque gettato l’ancora del suo cuore, completamente nell’oscurità e nell’assurdità di quel bivio, nel mare della Promessa di Dio; ha creduto e sperato oltre ogni  ragionevole riflessione umana; con un esempio odierno potremmo scrivere che, anche se i fili della luce, inseriti nella presa, in base al circuito elettrico composto, avrebbero dovuto far saltare tutto il piano, ha creduto che sulla Parola di Dio questa regola poteva non valere. Quante scaturigini di pensieri e di scelte ne vengono dal dono di camminare verso e con la chiave della Pasqua nella tasca del cuore; penso solo al modo di educare: “non più pappa molle, per non far soffrire”, ma anche pane duro oggi, per dolcezze domani. Buon cammino, mentre ci chiediamo: cosa vuol dire risorgere dai morti?

Don Luigi, servo in cammino spirituale

27/02/2021 | Ufficio Catechistico | Commenti disabilitati su Paginetta per i catechisti: CAMMINARE CHIEDENDOSI!
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